Riprendo il tema della scorso post. E lo faccio oggi con un’emozione particolare, forte.

Molti dei contenuti che vedremo oggi li ho “ereditati” dal mio amico e maestro Antonio Russo.

Mentre riorganizzavo le idee e gli appunti per scrivere queste righe mi ha mandato un WhattsApp sua moglie, Phillippa con cui sono rimasto in contatto. Gli ho scritto queste parole: “Anche oggi, come è sempre stato, lavorare con Antonio è bello. Ed è bella l’idea di riuscire a continuare a farlo.” 

Se è vero che la nostra vita ha una dimensione finita ci sono cose che ci permettono di accedere ad un tempo “senza tempo”, assoluto, in cui prendere una pausa e in cui possono accadere cose sorprendenti. Il post di oggi per me ricade in questo tempo “magico” alla Mary Poppins 🌂

Quadretta il tempo

Foto di OpenClipart-Vectors da Pixabay 

Ci sono giornate che ci sembrano troppo corte, eppure sono così faticose.
Giornate in cui ci piacerebbe fare molte più cose, più di quanto, alla fin dei conti riusciamo davvero a fare. Tante, troppe giornate così.

Stressanti, frustranti. 😱 In cui finiamo ad essere distratti da impegni che ci interessano meno, che per noi hanno meno valore, eppure facciamo fatica a focalizzarci  su ciò che riteniamo importante e che vorremmo portare a termine in modo brillante.

È una questione di priorità, di attenzione, di energia mal distribuita, che cala quando meno lo vorremmo. 📉 

A questo proposito in rete si trova questa storia, in diverse versioni – che Antonio usava spesso – e che vi ripropongo leggermente rielaborata da me: 

“Un professore un giorno prese un grosso vaso di vetro vuoto 🏺 e cominciò a riempirlo con dei sassi piuttosto grandi. Una volta terminato chiese agli studenti se il contenitore fosse pieno e loro risposero di sì.

Allora il professore tirò fuori una scatola con della ghiaia sottile, la versò dentro il vaso di vetro facendo in modo che  sassolini andassero ad infilarsi negli spazi vuoti lasciati dai sassi più grandi. Di nuovo l’insegnante chiese ai suoi allievi se il vaso fosse pieno e ancora una volta, loro annuirono. 

A questo punto il professore tirò fuori una scatola piena di sabbia e la versò nel vaso. La sabbia coprendo sassi e ghiaia andò a riempire ogni spazio vuoto. Di nuovo il professore rifece  la stessa domanda e questa volta gli studenti, convinti di non sbagliare risposero senza dubbi che il vaso di vetro era pieno.

Allora il professore da sotto la scrivania tirò fuori una bottiglia d’acqua e le versò dentro il vaso di vetro, fino a svuotarle completamente: la sabbia assorbì tutta l’acqua versata. 🚰

A questo punto il professore disse: “Voglio che voi capiate che questo vaso di vetro rappresenta la vostra vita. I sassi sono le cose fondamentali, quello che davvero conta, sono i pilastri della vostra vita. Se tutto il resto fosse perso, la vostra vita sarebbe ancora piena. 

La ghiaia sono cose per voi importanti e che vi permettono di realizzarvi anche materialmente, nella vita di tutti i giorni. La sabbia rappresenta tutto il resto, le piccole cose che ruotano intorno alle cose fondamentali e importanti della vita.

Se dentro il vaso mettete per prima la sabbia non avrete spazio a sufficienza per i sassi e per la ghiaia. Lo stesso vale per la vostra vita. Se dedicate tutto il vostro tempo e le vostre energie a cose secondarie, non avrete spazio per le cose che per voi sono davvero importanti.

Come prima cosa prendetevi cura dei sassi, sono le cose che veramente contano. 💎  Fissate le vostre priorità: il resto non conta. 

Una studentessa alzò la mano e chiese: “Professore, cosa rappresenta l’acqua?“

-E questa è una mia variante della storia- “L’acqua è un simbolo di vita, senz’acqua si muore. Serve per dimostrare che non importa quanto piena possa essere la tua vita: c’è sempre spazio per chi ha bisogno: anche un piccolo gesto, può aiutare una persona” 🙏

Quadrettare la vita vuol dire organizzare la propria giornata occupandosi prima dei sassi grandi poi della ghiaia e solo all’ultimo della sabbia. Per farlo ti consiglio di dividere la tua giornata in blocchetti  – grandi a piacere – da 25 minuti a un’ora, in cui focalizzarsi solo su un’attività, fino a quando non la si è portata a termine, fare una pausa di 10-15 minuti per dare spazio al corpo, e solo dopo passare a quella successiva. Se servono più blocchetti, non è importante. L’importante è che nei primi blocchetti della giornata ci siano i sassi, poi la ghiaia e solo in ultimo la sabbia.

Allo stesso modo io quadretto la settimana cercando di avere giornate con un numero molto limitato di contesti (ricordi il post precedente?). Un giorno mi dedico a studio aggiornamento e contenuti, un giorno ai corsi di formazione, un giorno al cliente X, un giorno al cliente Y, e così via. 📆

Organizzando poi la giornata con la tecnica dei “sassi” arrivo a fine giornata molto più soddisfatto (ho sicuramente fatto quello che era importante per me) e meno stanco (ho evitato di disperdere energie in cose di poco valore). 

Come riportare questa pratica nella tua alla vita di tutti i giorni? Nel prossimo post qualche consiglio pratico per iniziare ad organizzare meglio le tue giornate 😉

Un caro saluto

Fabio